Allegri: “In 5 giorni buttato via il lavoro di un mese e mezzo”

“Dobbiamo alzare le antenne e migliorare la fase difensiva – ha detto l’allenatore alla vigilia della gara con lo Zenit -. Abbiamo già pagato tanto, lo dimostrano le cifre, che sono inconfutabili”

I cinque giorni terribili della Juventus l’hanno catapultata a -16 dalla vetta in campionato, mettendo a rischio anche il quarto posto, domani sera però in 90 minuti la Signora può staccare il biglietto per gli ottavi di Champions con due turni d’anticipo e soprattutto restituire fiducia a un gruppo in crisi d’identità. “Abbiamo davanti il primo obiettivo della stagione e centrarlo sarebbe una bellissima cosa, che ci permetterebbe di stare più tranquilli e di concentrarci sul campionato, dove in 5 giorni abbiamo vanificato il lavoro di un mese”, dice Massimiliano Allegri alla vigilia della gara contro lo Zenit.

SFIDA E SOLUZIONI

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Cinque giorni in cui i bianconeri hanno perso contro Sassuolo e Verona, riscoprendo quella fragilità che sembrava superata. “Bisogna trovare la soluzione – aggiunge il tecnico -, non rimuginare sul problema. Possiamo solo lavorare e stare zitti. Chi perde ha sempre torto. Dobbiamo avere senso di responsabilità, giocare le partite e vincerle. Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, quello che è successo ci deve far riflettere e migliorare”. Allegri non si è pentito di essere tornato alla Juventus: “Io mi sento un allenatore e non un ombrellone, è una sfida che ho accettato per dare una mano al club a tornare a vincere. Non è facile e non si può fare in un giorno. In campionato le cose non stanno andando bene, 5 giorni fa era tutto diverso, bisogna fare un passettino alla volta”.

NON SI CAMBIA

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Il tecnico ha portato tutti in ritiro ma non pensa a cambiamenti radicali: “Dopo un mese e mezzo di risultati il lavoro non cambia. Se avessi la garanzia che passando alla difesa a tre non prenderemmo gol lo farei, non è questione di tre o quattro, ma dobbiamo migliorare la fase della difesa in alcune partite. A San Pietroburgo non avevamo difeso bene, lasciando loro qualche situazione favorevole in una partita in cui tutto sembrava facile. Contro squadre di questo tipo bisogna alzare le antenne perché finora abbiamo pagato tanto”.

I GOL ARRIVERANNO

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Di sicuro però ci saranno delle novità rispetto all’ultima gara con il Verona: out Kean e Ramsey per problemi muscolari, oltre a De Sciglio, rientreranno De Ligt e Chiesa. In attacco si va verso la conferma della coppia Morata-Dybala, con McKennie e Bentancur in ballottaggio per fare coppia con Locatelli a centrocampo. “Morata, Dybala e Chiesa hanno già giocato insieme con il Sassuolo. Le squadre si possono permettere tutto e il contrario di tutto, dipende da come stanno i giocatori. Chiesa domani può giocare dall’inizio, Morata non sta facendo gol ma se inizia magari non si ferma più. Bisogna mantenere inalterata autostima e fiducia, pensare poco e lavorare tanto, poi le cose verranno. Con il Verona abbiamo sbagliato tecnicamente 3-4 passaggi, Arthur e Locatelli potranno giocare insieme in alcune partite e in altre no, dipende da chi metterò in campo degli altri. L’importante è avere una compattezza diversa da quella che abbiamo avuto a Verona”.

PIÙ CATTIVI

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Più ancora che segnare con lo Zenit sarà importante non subire gol, perché un pari può bastare per la qualificazione: “Lo Zenit fa molti gol, sarà una partita difficile però dipende tutto da noi chiudere il discorso qualificazione. Ho una squadra di ragazzi intelligenti che capiscono il momento no. Bisogna reagire per portare le partite dalla nostra parte. Il Verona sabato ha fatto 25 falli e noi 8. I valori tecnici non c’entrano, noi abbiamo un approccio diverso nelle partite importanti e quelle normali”. E in Champions sono tutte partite che contano.

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