Allegri, il debutto-bis 7 anni dopo. Con un CR7 in più e tante certezze in meno

Stasera contro il Cesena il primo test stagionale. Assenti Dybala, Demiral, Szczesny e i nazionali ancora in vacanza, l’allenatore proverà i giovani dell’Under 23 e non solo

Pronti, partenza, via: sette anni dopo l’inizio del suo primo mandato bianconero Massimiliano Allegri riparte, stavolta da allenatore più pagato della storia della Juve e in una situazione ambientale profondamente diversa dal suo debutto nella sua prima era juventina. All’epoca rilevò a metà luglio il dimissionario Antonio Conte, e da ex allenatore rossonero venne accolto con freddezza dai tifosi, ancora euforici per i tre scudetti consecutivi appena conquistati e lontanissimi dall’immaginare che il successivo quinquennio avrebbe loro riservato altri 5 scudetti, oltre a 4 coppe Italia, due Supercoppe e due finali di Champions League. Vale a dire 11 trofei, con Allegri in panchina, ovviamente.

Il debutto-bis, 7 anni dopo

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Martedì prossimo sarà ufficialmente presentato, in una conferenza stampa con Andrea Agnelli, mentre oggi scenderà in campo la prima Juve dell’anno, di nuovo con l’allenatore toscano in panchina a distanza di due stagioni dal suo addio: insieme ripartiranno da un’amichevole contro il Cesena (serie C) alla Continassa, fischio d’inizio alle 18, a porte chiuse per le normative anti-Covid ma con diretta su Sky. Sette anni fa il primo test guidato da Allegri fu una clamorosa sconfitta (3-2) contro il Lucento, a nemmeno dieci giorni dalla firma di Max. Poi toccò al Cesena, cinque giorni dopo, e finì 0-0. L’Allegri-bis è partito all’insegna della programmazione: la firma dell’allenatore è arrivata lo scorso 27 maggio (quadriennale da 7 milioni netti a stagione), il raduno è scattato il 14 luglio e da lì la squadra si è allenata al ritmo di due sedute al giorno, salvo rare eccezioni.

Linea verde

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Con una rosa ristretta, visti i tanti giocatori impegnati nelle scorse settimane con le nazionali, fra Europei e Coppa America, ma che si va allargando di giorno in giorno (ieri è rientrato nei ranghi Szczesny, lunedì toccherà a Ronaldo, insieme a Ramsey, De Ligt e Kulusevski). Dybala e Da Graca stanno lavorando a parte causa lievi infortuni e dunque non saranno disponibili per il test, così come il neo-rientrato Szczesny e Demiral, quest’ultimo al lavoro da qualche giorno ma al centro di trattative di mercato. Allegri intanto sta facendo le sue valutazioni, soprattutto intorno agli Under 23 (o ex) al momento aggregati alla prima squadra, da Dragusin a Fagioli, per il quale già aveva speso parole d’elogio nella sua precedente gestione, da Correia a Rafia, da Di Pardo a Ranocchia, e sui rientri da prestito Perin, Rugani, De Sciglio, Pjaca e Pellegrini, per lo più volti già noti all’allenatore livornese, alcuni dei quali in odore di partenza.

New entry e visi noti

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Allegri riparte dunque da un personale mix di vecchio e nuovo, fra new entry dell’ultimo biennio (da Arthur a Kulusevski, da Chiesa a Rabiot, per citarne alcuni) e atleti che Max ha già avuto in rosa ma che hanno poi vissuto stagioni o situazioni particolari che ne hanno fatto giocatori diversi rispetto a quelli conosciuti dallo stesso allenatore (da Dybala a Bentancur, da De Sciglio a Rugani, da Bernardeschi allo stesso Ronaldo, che con Allegri ha disputato una sola stagione): sarà dunque “nuovo corso” anche per Max, sebbene in bianconero abbia già alle spalle 271 panchine (con 191 vittorie, 43 pareggi e 37 sconfitte). Del resto dopo due anni sarà tutta un’altra Juve: nella passata stagione sono arrivati due trofei ma si è anche interrotto il magico filotto dopo 9 scudetti di fila. Con relativo strascico di dubbi e incertezze che l’Allegri-bis è chiamato a risolvere e risollevare. Una sfida tutta nuova, anche per il vecchio-nuovo allenatore, che, manco a dirlo, sarà fra i più attesi “in campo” oggi.

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