Allegri: “È un pari che pesa molto, bella prestazione. Ma adesso ci servono punti”

Il tecnico bianconero dopo l’1-1 a casa Inter: “Chiesa? Per una partita così fisica mi serviva Kulusevski, che ha fatto bene. Dopo il brutto inizio siamo ripartiti dalle basi in difesa, piano piano saliremo”

“Questo punto pesa molto perché è venuto dopo una bella prestazione”. Massimiliano Allegri vede, almeno nelle dichiarazioni, il bicchiere molto più che mezzo pieno dopo il pari last minute su rigore a San Siro con l’Inter che raddrizza una partita che rischiava di essere archiviata come uno stop pesante. E invece Allegri trova il modo per declamare le virtù della serata dei suoi: “Prima del gol del pareggio c’erano due-tre situazioni in cui non abbiamo chiuso l’azione, in cui dovevamo fare meglio. Poi abbiamo giocato un po’ più alti, con più fiducia, contro un’ottima Inter, che è squadra fisica e ha tecnica: serviva una prestazione del genere. E’ un punto importante, teniamo l’Inter a tre punti, ma dobbiamo vincere delle partite innanzi tutto per continuare la striscia positiva e poi per rosicchiare ancora qualche punto prima della sosta”.

Chiesa dalla panchina

—  

Cosa c’è dietro la scelta di partire con Chiesa dalla panchina? “È semplice, ho dato la formazione e l’ho messo fuori”, ha scherzato Allegri, che poi ha spiegato le ragioni: “Poteva essere una partita più fisica all’inizio e avevo bisogno di un giocatore che come Kulusevski che ha fatto una buona partita all’inizio mettesse pressione su Brozovic. Poi i ritmi sono calati, tra Dybala, Kaio Jorge, Arthur, una crescita di condizione e fiducia, era il momento giusto per lui. Stasera dopo una bella partita è un bel punto, adesso però bisogna vincere col Sassuolo”.

Più fiducia e più alti

—  

Uno dei punti su cui insiste spesso Allegri è la necessità che la squadra acquisisca fiducia: “Dipende soprattutto dalle prime tre partite, in cui abbiamo lasciato otto punti su nove e ci ha un po’ condizionato. Bisognava ripartire dalle basi, cioè un buon ordine in fase difensiva per acquisire fiducia e spostarsi più avanti, ora dieci-venti metri e poi saranno un po’ di più”. E sulla possibilità di giocare meno bassi ha spiegato: “Nel primo tempo l’Inter ha alzato i ritmi ma ci siamo alzati molto sia con Morata, con Kulusevski che con McKennie, poi abbiamo sbagliato perché siamo stati troppo frettolosi: per riuscirci con continuità serve che quelli davanti indirizzino e diano bene la prima pressione”.

Il bigliettino e il cambio

—  

Allegri è di buon umore e scherza sul bigliettino che le telecamere hanno pizzicato, portato da Kaio Jorge a Bonucci in occasione dell’ultimo cambio: “Sicuramente era una roba di palla inattiva, la responsabilità è di Landucci”, ride il tecnico, che non fa un caso neanche del gol preso in dieci quando Bernardeschi aveva chiesto di aspettare un minuto invece di far entrare subito Bentancur: “Sono casualità, Bernardeschi ha detto di aspettare un attimo, io ho aspettato un attimo e… Però è stato un gol abbastanza fortuito, non dovevamo prenderlo neanche in dieci. Noi dobbiamo migliorare nella chiusura dell’azione: troppe volte arriviamo lì e la palla passa dentro l’area, invece sono situazioni che vanno chiuse”.

BrasilJuve

—  

Chiusura con due carezze. Una per Arthur: “È un giocatore straordinario. Ha una proprietà di palleggio importante, soprattutto quando c’è Dybala in mezzo”. E soprattutto per Kaio Jorge: “È sveglio, a calcio sa giocare. Ha buona tecnica e credo abbia ottime possibilità di trovare spazio e di far bene, ha personalità”.

Precedente Allegri e il retroscena sul bigliettino a Bonucci durante Inter-Juve Successivo Dalle lacrime al gol: Dybala rientra e si prende la Juve. "È il mio momento"