Allegri e Ancelotti, Carlo Hanks e Max Travolta

Avete presente John Travolta che nell’agosto del ’93 rinuncia a interpretare Forrest Gump ritenendolo un ruolo troppo complesso e lascia la parte a Tom Hanks che diventa così il protagonista di uno dei maggiori successi nella storia della cinematografi a mondiale? Bene, trent’anni dopo, in un altro settore dello spettacolo, il calcio, Massimiliano Allegri ha fatto qualcosa di simile favorendo indirettamente Carlo Ancelotti che ha saputo firmare non una, ma addirittura due imprese leggendarie.

Non fu una scelta particolarmente brillante, quella di “Max Travolta”: gli era stata offerta la parte principale al Real Madrid – c’erano anche più soldi, 8 milioni e mezzo netti a stagione contro 7 – e lui ha preferito tornare alla Juve, dalla quale due anni prima se ne era andato per un’accertata diversità di opinioni, che a volte è una risorsa, ma a Torino è considerata un problema. Voleva stare vicino al figlio, la spiegazione fornita dall’allenatore livornese che resta comunque un uomo di mondo: è stato tra i primi a complimentarsi proprio con Ancelotti, fresco campione d’Europa per la quarta volta e di Spagna per la prima. «Il ritorno a Madrid mi ha cambiato la vita», queste le parole di “Carlo Hanks” subito dopo il trionfo di Parigi.

Ma il passato è passato e adesso Allegri, che l’ha risolta con un quarto posto e per un anno intero è stato attaccato da ogni dove, è costretto a confrontarsi con una società la cui programmazione è condizionata dalle cessioni, peraltro in un mercato che fatica a rispondere alle sollecitazioni juventine e nel quale è sempre più raro trovare dei buoni giocatori: non a caso ci si scanna per gli ultratrentenni.

Mi sono chiesto tante volte se Max abbia mai ripensato a quello che sarebbe potuto essere e non è stato e ai tanti problemi affrontati. Ha fatto spesso buon viso a cattivo gioco (in tutti i sensi) assorbendo con il sorriso attacchi e contestazioni social. Anche il suo realismo non è stato capito, trascurate perfino le attenuanti: era la stagione del bilancio urlante, Ronaldo aveva mollato tutti a fi ne agosto e il vuoto del Fenomeno l’aveva coperto Kean.

Max ha di fronte a sé uno scenario complicato quanto il precedente. Il pericolo è evidente, tra un destino sospeso e colpe da riconoscere. Può bastare il ritorno di Pogba a rendere da scudetto la Juve? Ovviamente no: chi tra Arthur, Rabiot e Kean – oltre all’azzeramento salariale dei dismessi Dybala, Bernardeschi e Morata – finanzierà gli acquisti di due punte, un centrocampista e un difensore centrale?

«Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!». È una delle battute più famose di Forrest Gump: adattandola all’ultima stagione di Allegri non si fatica a individuare il sapore del cioccolatino che gli è capitato. È pur vero, tuttavia, che nello stesso film il protagonista ricorda che «mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni». Anche a Torino

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