Alle 18 c’è Rep.Ceca-Italia Di Biagio con l’incubo Schick

21 giugno 2017 – Milano

Patrick Schick all'esordio nell'Europeo Under 21 contro la Germania: oggi sfiderà gli azzurrini. Getty Images

Patrick Schick all’esordio nell’Europeo Under 21 contro la Germania: oggi sfiderà gli azzurrini. Getty Images






La nuova formula dell’Europeo Under 21 non permette errori: la vittoria con la Danimarca all’esordio è già archiviata, oggi alle 18 a Tychy l’Italia di Di Biagio dovrà fare lo stesso con la Repubblica Ceca, e se arrivasse pure qualche gol di scarto sarebbe meglio. Perché stavolta è la Germania a giocare dopo gli azzurrini, ore 20.45 contro la Danimarca: entrambe le squadre hanno vinto 2-0 l’esordio, sabato c’è Italia-Germania, ed è tutt’altro che da escludere un arrivo a quota 6, in cui chi avrà la differenza reti migliore potrà accontentarsi del pareggio per chiudere al primo posto.
TRE ITALIANI — Per farlo però gli azzurrini dovranno neutralizzare Patrick Schick, rivelazione dello scorso campionato di serie A con 11 gol in 32 partite (spesso neppure intere), e promesso sposo della Juventus, unica punta dello schieramento della Repubblica Ceca, con cui ha fatto ancora meglio, 9 gare di qualificazione e 10 reti. Nel 4-1-4-1 di Lavicka – due scudetti con Slovan Liberec e Sparta Praga, prima di passare ad allenare l’Under, due anni fa – gli esterni sono due ragazzi che potrebbero fare anche il prossimo biennio, come Schick, se non saliranno in blocco in nazionale maggiore: a sinistra Jankto, ottimo campionato con l’Udinese dopo il prestito in B all’Ascoli, a destra Vaclav Cerny, nato il 17 ottobre 1997, il più giovane della spedizione ceca, ma già 15 gol in campionato con l’Ajax, che ci mise le mani sopra nel 2014. Il terzo italiano in senso calcistico – ci sarebbe anche Patrizio Stronati, figlio di un connazionale e di una ceca, cresciuto in Moravia da quando aveva tre anni, e destinato alla panchina – è Lukas Zima, portiere passato a 17 anni dalle giovanili dello Slavia Praga alla Primavera del Genoa: le ultime presenze le ha fatte da gennaio a giugno 2015 in Lega Pro col Mantova, zero gare lo scorso anno col Perugia, quest’anno era il terzo del Genoa, ma quando Perin si è rotto il crociato hanno ripescato il 34enne Rubinho pur di non lasciarlo come unica alternativa a Lamanna. Però in patria è titolare, ha giocato tutte le qualificazioni, e contro la Germania ha parato un rigore sul 2-0 che ha fatto parecchio comodo agli azzurri per la differenza reti.

dubbio caldarA — Tre dubbi per Di Biagio, che ieri ha annunciato dei cambi, anche se uno non è per una sua scelta: Caldara, ha un affaticamento ai flessori, ieri non si è allenato e molto probabilmente salterà il confronto col futuro compagno bianconero Schick, al contrario di Rugani. Romagnoli, titolare designato, non è neppure partito per la Polonia, sempre per infortunio, al centro della difesa dovrebbe toccare ad Alex Ferrari, una sola presenza col Bologna 2016-17 (peraltro non fortunatissima: 3-0 all’Olimpico contro la Romas), rilanciato dai sei mesi in prestito al Verona, con promozione in A e qualche giorno di allenamento col gruppo di Giampiero Ventura. Intoccabile Donnarumma, descritto come tranquillo nonostante la bufera di mercato e la contestazione dei dollari fotocopiati, a centrocampo confermati Benassi e Pellegrini, autore del magnifico e pesante gol dell’1-0 contro la Danimarca, davanti si va verso la conferma del tridente Berardi-Petagna-Bernardeschi. Anche se la gara d’esordio è stata cambiata dalla vivacità di Federico Chiesa, il più in forma per distacco degli esterni azzurri: oggi sarà il primo cambio, un pungolo continuo per due compagni che rischiano seriamente di perdere il posto se continuerà così.

 Francesco Oddi 

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