Albiol: “Napoli nel cuore. Farò l’allenatore, amo il gioco di Sarri: con lui tre anni spettacolari”

Il difensore spagnolo, ora al Villarreal, ha raccontato in una lunga intervista le stagioni in azzurro soffermandosi sull’ex tecnico: “Mi ha fatto vedere il calcio e la partita in un modo che prima non riuscivo a valutare”

Maurizio Nicita @manici50

10 ottobre – Milano

Una carriera lunga e densa di soddisfazioni. Raul Albiol ha vestito maglie importanti nel calcio – dal Valencia, al Real Madrid, a quella rossa dei campioni del mondo e d’Europa della Spagna – e ancora dà l’esempio al Villarreal con la sua grande professionalità. Però non dimentica i suoi sei anni italiani, con una Napoli che gli è rimasta nel cuore e un futuro da allenatore stimolato proprio dall’esperienza con Maurizio Sarri. Il 35enne spagnolo si è raccontato in una bella intervista a Las Provincias.

Amore Napoli

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“Più maturi e più ti prendi cura di te stesso. E ora mi godo meglio tutto perché so che il tempo passa velocemente in campo. Ho fatto bene a venire al Villarreal ma è stata dura lasciare l’Italia. A Napoli stavo molto bene. Arrivai nel 2013 dopo l’esperienza al Real che non era finita nel modo migliore. Benitez però mi accolse benissimo e i tifosi mi hanno sempre riempito di affetto”. Raul racconta uno dei tanti episodi che gli sono rimasti nella mente e nel cuore: “Quando battemmo la Juve a Torino, trovammo oltre 5 mila persone a far festa all’aeroporto, di ritorno. Ci vollero oltre tre ore per uscire col pullman e andammo fino a Castel Volturno scortati da auto e moto. Bello pensare che li abbiamo resi felici vincendo la Coppa Italia contro la Fiorentina e la Supercoppa contro la Juve. È gente passionale, quando esci di casa non puoi fare un passo. Splendidi ricordi”.

Sarri divertente

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Poi Albiol parla dell’esperienza vissuta con Maurizio Sarri allenatore al Napoli: “È divertente anche come persona. Con lui ho passato tre anni spettacolari. Mi ha fatto vedere il calcio e la partita in un modo che prima non riuscivo a valutare. È arrivato tardi nell’elite del calcio, ma per la sua personalità lo paragonerei a Luis Aragones”. Poi l’aneddoto: “Un giorno andammo a giocare gli ottavi di Champions al Bernabeu. La società ci fece viaggiare in divisa, con un abito elegante, ma poi Sarri si presentò in tuta e cominciò a prenderci in giro: ‘Sembrate studenti universitari che si stanno cacando sotto all’esame’. E poi tante risate”. Non solo divertimento ma anche un riferimento preciso: “Credo che farò l’allenatore. L’entusiasmo non mi manca e ho avuto la possibilità di conoscere i migliori tecnici al mondo. Ho imparato da tutti, ma se devo scegliere una strada io vedo il calcio come Sarri. E poi in Italia ho imparato tantissimo sulla tattica. E in Italia tornerò anche da turista. Anzi devo farlo al più presto per salutare tanti amici napoletani che mi aspettano. Il legame con Napoli è rimasto molto forte”.

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