Alain, un rene per la moglie “Così ho detto addio ai gol”

Alain Schirratti e la moglie Cristina. Facebook

Alain Schirratti e la moglie Cristina. Facebook

Alain ha 41 anni, uno più di Francesco Totti, e avrebbe continuato a giocare a calcio chissà ancora per quanto. Alain ha una moglie che allo stadio (o magari sarebbe più corretto dire “al campo”) andava tutte le domeniche perché lei era la fotografa della squadra e perché c’era il suo uomo in maglia e calzoncini corti che si divertiva a rincorrere il pallone e che a un certo punto ha dovuto dire basta. Perché per continuare a divertirsi, o semplicemente a vivere la vita di tutti i giorni insieme a lei, ha dovuto donarle un rene: “Tornata da una visita a Treviso – ha raccontato Alain al Corriere della Sera – una sera mi disse che poteva fare il trapianto d’organo anche da persona vivente. Non ci ho pensato due volte: te lo do io”.
la storia — Alain Schirratti è un falegname che per diletto ha giocato fino all’anno scorso in Seconda categoria nel campionato carnico, nell’Amaro, piccolo comune in provincia di Udine: in questi campi di periferia la vita dei bomber è sempre più lunga e lui ha continuato a segnare 15 gol in media a stagione. Poi, il 23 agosto, ha dovuto fermarsi, quel giorno la sua vita è cambiata per regalarne una nuova a sua moglie Cristina. “Il pallone è per noi un bel pezzo di vita perché anche Cristina giocava – spiega Alain – Problemi renali ne ha sempre avuti, ma in quel periodo ha cominciato con la dialisi e a stancarsi molto. Non voleva danneggiarmi ma al tempo stesso mi diceva che io ero l’unica persona dalla quale avrebbe accettato il trapianto”. E così è stato.

ripartenza — Il 22 agosto Alain e Cristina tennero una festa in ospedale con i parenti: era il giorno prima del trapianto. A una festa, in discoteca, si conobbero nel 1999 prima di innamorarsi piano piano, prima di unirsi per sempre. E oggi più di allora: “Appena ho potuto sono andato da lei – spiega Alain – non vedevo l’ora. Quando mi ha sorriso al di là del vetro ho provato una gioia immensa. Non avrei mai immaginato di smettere di giocare per questo motivo ma rifarei tutto senza battere ciglio. Il suo volto felice vale più di mille gol. È tornata anche a guidare”. Domenica scorsa Alain è andato a salutare la sua squadra, sperando un giorno di poter farne ancora parte: “Sogno di tornare a giocare qualche minuto con l’Amaro, un destro a giro, un gol dal limite, con Cristina a fare una bella foto dal campo”.

 Gasport 

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