Al-Dawsari, il Messi arabo che ha steso Messi con un gol… alla Messi

L’autore del gol che ha mandato ko l’Argentina è una leggenda per i sauditi. Ai Mondiali aveva già segnato un gol contro l’Egitto nel 2018

Domanda. Wayne Rooney o Salem Al-Dawsari, chi ha segnato più gol ai Mondiali? Vince il secondo, stella dell’Arabia Saudita con un milione e mezzo di follower, una mezz’ora scarsa giocata contro il Real Madrid e due guizzi nel grande evento. Il primo centro contro l’Egitto nel 2018, il secondo oggi agli argentini. Wayne, invece, è rimasto fermo a uno. Meglio l’altro stavolta. Al-Dawsari ha steso l’Argentina con un gol alla Messi davanti a Messi: grande stop, piccolo slalom e poi lampo improvviso con il destro. Dopo aver steso i favoriti si è inginocchiato per pregare e poi ha sorriso alla telecamera, prima di commuoversi insieme ai compagni.

Super gol

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Al-Dawsari si è presentato al mondo a fari spenti e a testa alta, ma per i sauditi è una leggenda da diversi anni. Gioca nell’Al Hilal con Odion Ighalo e ha vinto un paio di Champions asiatiche, nel 2019 e nel 2021. Classe ’91, 31 anni, due campionati sauditi in bacheca, vanta anche una presenza nel Villarreal. Nel 2018 è sceso in campo una sola volta contro i Blancos, realizzando il sogno da bambino e contribuendo a un 2-2 storico. “Ho giocato solo una partita, ma quell’esperienza mi ha migliorato”. Esterno che parte da sinistra e si accentra, oggi ha realizzato il gol più importante della sua carriera. Con la nazionale 18 reti in 72 partite, ma nessuna contro una big: Grecia, Australia, Uzbekistan, Mali, Corea del Nord, Libano, Egitto, l’ultimo acuto di livello nell’ultimo Mondiale. Da oggi cambierà tutto.

La multa

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Qualche pillola. Tre anni fa l’Al Hilal l’ha multato di un mese di stipendio. Colpa di un tentativo di testata all’arbitro per una decisione storta durante il derby di Riyad contro l’Al Nassr. Salem, nato e cresciuto nella capitale, ha sempre sentito la grande sfida contro i rivali, 9 reti in 24 partite. Trenta giorni senza paga e scuse a pioggia, soprattutto perché Al-Dawsari è una bandiera. Prima del debutto contro l’Argentina ha postato un paio di foto sui social abbastanza evocative: in un paio di queste c’è lui con un paio di volatili. Poche parole, poche interviste, profilo basso e grande tecnica. Gioca in nazionale da dieci anni ed è sempre stato un trascinatore. Grazie a lui e ad Al-Shehri, l’altro mattatore di giornata, l’Arabia Saudita sogna. Nel 1994 ha raggiunto gli ottavi andando fuori con la Svezia, il miglior risultato della storia poi sempre out al primo turno. In panca c’è Hervé Renard, due volte campione d’Africa con Zambia e Costa d’Avorio. Somiglia a Nikolaj Coster-Waldau del Trono di Spade, in due parole Jaime Lannister. Il francese non è nuovo a imprese sportive. L’Arabia ne è la prova. Al-Dawsari l’eroe.

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