Al Cagliari lo spareggio salvezza. Tris al Benevento, per Pippo Inzaghi è durissima

I sardi trovano il vantaggio subito con Lykogiannis dopo un minuto ma Lapadula fa 1-1. Nella ripresa i rossoblù svoltano con Pavoletti e Joao Pedro

Dal nostro inviato  Francesco Velluzzi

9 maggio – Benevento

La battaglia la vince il Cagliari (1-3). Perché una battaglia è stata. Una vera sfida salvezza, vissuta con l’intensità, la cattiveria, gli attributi, il coraggio, l’energia, l’esperienza e la qualità. Questi due fondamentali ingredienti hanno fatto la differenza a favore del Cagliari che l’ha vinta nella ripresa con i suoi attaccanti, Pavoletti (4 gol in questo torneo), il simbolo della rinascita, e Joao Pedro, il bomber dichiarato di questa squadra con 16 reti. Leonardo Semplici ha trasformato questa squadra: 20 punti in 12 partite, cinque risultati utili di fila e con 35 punti al Cagliari ora ne bastano forse solo tre per portare a casa la salvezza più travagliata della gestione Giulini. Il Benevento è disperato. A 31 con tre partite di cui una la sfida impossibile mercoledì a Bergamo con l’Atalanta. Poi Crotone e Torino. È stremato. Non ha neppure l’uomo di maggior qualità, Iago Falque. Non meritava la sconfitta per come ha condotto il primo tempo. Energia pura. Più voglia, più rabbia.

Ambiente

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Quello che chiedono fuori dallo stadio i tifosi della Nord prima del via, invitando i sanniti a tirare fuori gli attributi: “Ora o mai più”. Dentro fa un caldo torrido. Il primo vero caldo di questo strano campionato. Serve innaffiare il campo spesso, serve idratarsi , tanto che Valeri dopo 30’ concede il primo time out del 2021.

Primo tempo

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Le formazioni sono quelle previste. Semplici nel Cagliari aveva un solo ballottaggio reale:Duncan o Deiola, lo vince il tuttocampista di San Gavino che si piazza in mezzo con Marin nel 3-4-1-2 con Nainggolan dietro Pavoletti e Joao Pedro. Inzaghi, come immaginato, sceglie il 4-3-1-2 con il centrocampo degli esperti e Insigne e Caprari dietro Lapadula, larghi per colpire i marcantoni in maglia bianca. Il piano Inzaghi però salta subito perché dopo 52 secondi il Cagliari va in vantaggio con una splendida pennellata di Lykogiannis al quarto gol in questo campionato. Corner “corto” di Marin che scambia con Nainggolan, ma è il romeno che serve il greco che sorprende Montipò. Il Cagliari è in fiducia e in controllo, il Benevento deve andare a far la guerra. Dopo 9’ Schiattarella (diffidato) è già ammonito per un allaccio sul Ninja. La partita si incattivisce: ogni duello tra Pavoletti e i centrali giallorossi ne manda uno al tappeto, anzi a terra… E dopo 13’ l’altro gran lottatore (Pavo) è ammonito. I padroni di casa la sentono, Pippo Inzaghi è il dodicesimo in campo. E al 16’ c’è il pari: lo genera un gentile omaggio di Ceppitelli che sbaglia l’appoggio e mette in moto Caprari. L’attaccannte serve facile Lapadula che non ha difficolta a battere Cragno, che da quel momento diventa l’unico rossoblù protagonista. Fuori dallo stadio i tifosi si fanno sentire, anche troppo. Petardi e botti. Per caricare. Il Cagliari consegna il centrocampo a Schiattarella, Hetemaj e Ionita. Carboni, soprattutto e Lykogiannis soffrono nella loro corsia dove Insigne si infila spesso. Cragno si supera due volte su Caprari, il Cagliari picchia troppo e concede quindi troppe palle inattive, la specialità della Strega. Cragno vola pure su Schiattarella mentre Nandez aggancia Caprari in area. Per sua fortuna è fuorigioco.

Secondo tempo

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Semplici capisce che il 2001 Carboni è in evidente difficoltà e lo lascia negli spogliatoi inserendo la “gamba” di Zappa. E passa alla difesa a quattro che dà più equilibrio alla squadra che smette di subire l’onda d’urto sannita del primo tempo. Al giallo arriva pure Deiola, ma il Benevento ha speso tanto, forse troppo nel primo tempo. E lo dimostra l’azione che al 19’ riporta in vantaggio il Cagliari. La pilota Joao Pedro, ma Zappa e Nandez a destra arrivano come vogliono e l’uruguagio disegna un cross perfetto sul quale Pavoletti schiaccia alla sua maniera. Glik è dietro. Cagliari che gioisce di nuovo. Inzaghi corre ai ripari provando a inserire la qualità che ha: Gaich e Viola per Insigne e Schiattarella. Poi ancora per l’ultimo assalto: Improta e Letizia per spingere a tutta al posto di Hetemaj e Depaoli. Semplici, invece, è costretto a cambiare con Godin che lo avverte… “non ce la fa, non ce la fa”. È Lykogiannis che fa posto ad Asamoah. Time out. Col Benevento che torna in campo urlando il motto del presidente Vigorito: “Insieme”. È una guerra di nervi, più che tattica. Inzaghi ha l’ultima mossa da spendere: Di Serio per Caprari, al quale è mancato solo il gol. Il Benevento non ne ha più, ma le emozioni non sono finite perché al 39’ c’è un contatto Asamoah-Viola che sembra chiarissimo, con uno sciagurato intervento del ganese, e infatti Doveri assegna senza dubbi il rigore. Ma viene richiamato dal Var Mazzoleni e rivedendo allo schermo toglie quel che aveva dato. Sanniti furiosi. Decisione pesantissima.Ionita prova a trovare il pari in mezza rovesciata ma Cragno si accartoccia. A quel punto al 48’ scatta Nandez che ne beve due e serve Joao Pedro che porta a 16 il suo bottino, ma soprattutto regala al Cagliari una vittoria che quasi certamente vuol dire salvezza. E per il Benevento probabilmente serie B.

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