L’estate scorsa l’incontro non si è ripetuto perché la curva giudicava un tradimento l’addio del belga. Anche sabato il capo ultrà era a San Siro poco prima di essere ucciso
La foto risale al 14 agosto 2019 e testimonia quanto profondo fosse il legame tra Vittorio Boiocchi e l’Inter. Ritrae insieme a Romelu Lukaku il 69enne pregiudicato capo ultrà ucciso sabato scorso davanti a casa sua, in un agguato che gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire per dare un volto agli esecutori. Dopo aver fondato i Boys San, Boiocchi era sempre rimasto legato alla sua squadra del cuore. Per una questione di fede calcistica e (soprattutto) di affari. Anche durante i 26 anni e 3 mesi trascorsi in carcere, dal 1992 al 2018. Nel settembre 2019 era tornato ufficialmente alla guida della Nord, ma già nelle settimane precedenti era operativo come testimonia la foto davanti all’hotel Melia per accogliere, insieme ad altri ultrà, Romelu Lukaku, l’acquisto più costoso della storia dell’Inter.
le ultime ore di boiocchi
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La scorsa estate il fatto non si è ripetuto perché la Nord, scottata dal “tradimento” di Lukaku nell’agosto 2021, aveva evitato con un apposito comunicato qualsiasi celebrazione del belga. In compenso però Boiocchi, che era stato arrestato di nuovo nel marzo 2021 e sottoposto a sorveglianza speciale dal giugno 2021, non aveva smesso di frequentare gli ambienti della curva. Tutt’altro. Sabato scorso, quando è stato freddato dai killer che lo attendevano sotto casa, stava tornando dal “baretto” davanti a San Siro dove vengono decise le coreografie e realizzati gli striscioni. L’ultimo è stato quello per Dejan Stankovic, omaggiato prima che si spargesse la notizia della morte di Boiocchi e fossero ritirati tutti i vessilli nella Nord , poi “svuotata” all’intervallo.
31 ottobre 2022 (modifica il 31 ottobre 2022 | 20:57)
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