Agnelli torna a parlare: “Ho la coscienza pulita”. E non esclude un ritorno alla Juve

L’ex presidente bianconero al Financial Times: “C’era un progetto per un nuovo torneo con Al-Khelaifi, ci siamo incontrati a Parigi in pieno Covid condividendo la necessità di un cambiamento. Superlega, dateci il tempo di lavorare… Plusvalenze? Abbiamo fatto tutto secondo le regole. E Ronaldo è stato una buona mossa”

26 gennaio – 15:44 – MILANO

Dice di avere la coscienza a posto e non esclude un ritorno alla Juventus. L’ex presidente bianconero (e non solo) Andrea Agnelli torna a parlare e lo fa in un colloquio a tutto campo con il Financial Times in cui spazia dalla Superlega a Ceferin, con qualche nuovo retroscena, passando per la Juventus e l’inchiesta plusvalenze.

ronaldo e plusvalenze

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Proprio da qui il filo logico impone di partire, da quella Juventus per cui Agnelli “non esclude un eventuale un ritorno”, laddove non è lui a dichiararlo ma il virgolettato è di Murad Ahmed che ne ha curato l’intervista: “Per ora è impegnato in altri interessi, dalla sua holding finanziaria a una fondazione sulla ricerca sul cancro e una nuova impresa di tecnologia sportiva da far decollare”. Ma sulla sua gestione non rinnega niente, a partire dall’affare Ronaldo: “È stato una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia, è un’altra storia”. E ai cascami poi di quell’affare, che hanno portato alla necessità di raddrizzare i conti con la politica delle plusvalenze. Lui stesso racconta di aver detto ai dirigenti: “Avete risorse che potete spostare, fatelo. Se è legale, qual è il mio problema?”. Ma ne è nata l’inchiesta che tanto è costata alla Juventus: “Rimango convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari. Sono super tranquillo”.  

il progetto con al-khelaifi

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Le vicende della Juventus diventano così la dimostrazione per spiegare la necessità della Superlega: “Da quando si è trasformato da gioco in business, il calcio non ha evoluto la sua governance per gestire gli affari. È giusto dire che la maggior parte dei club perde soldi: o siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza”. Sul progetto Superlega: “È stata una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere: instabilità finanziaria, sostenibilità finanziaria, polarizzazione”. Ancora: “Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno. Hanno tutti firmato liberamente. Alcuni più per paura di non essere a bordo, altri più consapevolmente. Ma hanno tutti firmato liberamente”. E rivela che di un progetto alternativo aveva parlato, prima ancora di essere contattato da Florentino Perez nel novembre 2020, proprio con quel Nasser Al-Khelaifi, patron del Psg, che poi è stato suo successore a capo dell’Eca dopo le dimissioni di Agnelli seguite al disvelamento del progetto Superlega: “Ricordo di essere volato a Parigi in pieno Covid, con nessuno in giro, la città deserta. Io e Nasser abbiamo parlato di un nuovo torneo dicendo che abbiamo bisogno di un cambiamento, perché se non cambiamo siamo morti”. 

ceferin e futuro

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All’obiezione di aver reso la questione troppo personale col presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin, Agnelli risponde: “Io non l’ho fatto. Alex padrino di mio figlio? E allora? Parlavo con lui tre volte al giorno. Avevo un legame molto forte”. Sul futuro: “La mia sensazione è che il tempo sia gentiluomo. Prima o poi le cose torneranno a posto, in caso contrario ancora una volta la mia coscienza è super pulita”. Non è l’unica scoria nei rapporti lasciata dallo strappo Superlega: “Ci sono state alcune delusioni ma è giusto, devo trasformarla in una delle migliori opportunità di apprendimento che abbia mai avuto”. Racconta della sua nuova vita ad Amsterdam perché “è tra le città più vivaci d’Europa” dove poter vivere “una continuazione della mia storia professionale”. Che vuol dire innanzi tutto Superlega, raccontando che i club con cui si sta discutendo il progetto sono tra i 50 e i 60. Ma la Juve ha fatto un passo indietro: “Dateci tempo per lavorare. Non è che le cose accadano come per magia”. 

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