Aglietti: “Reggina, era una questione di cuore”

REGGIO CALABRIA – “Il presidente Luca Gallo ed il ds Massimo Taibi mi volevano fortemente e io volevo fortemente la Reggina“. E’ stata una trattativa facile quella che ha riportato l’ex bomber amaranto degli anni ’90 da allenatore in riva allo Stretto. Alfredo Aglietti si presenta alla città e ai giornalisti, dopo una lontananza di un quarto di secolo da Reggio Calabria ma pur sempre rimasta nel cuore. “E’ stata una trattativa lampo – conferma Gallo -. Non è stata una questione di soldi, non si è nemmeno parlato di programmi. Ha subito accettato di venire a Reggio. E’ stata solo una questione di affetto e di cuore, verso la società, la città, tutta la tifoseria. E di fronte ad una scelta di questo tipo io dico che qualsiasi risultato, sportivo o tecnico che sia, lascia il tempo che trova”. “Diverso tornare non più da avversario – confessa Aglietti – Per me è stata una priorità. Non c’è solo il cuore, perché qui ho passato gli anni più belli della mia vita, ma perché ritengo che questa società, questa piazza, siano un posto dove si può lavorare e bene. L’accoglienza che mi è stata riservata qui, tra ieri e oggi, è andata oltre ogni mia aspettativa“. Sui progetti poche parole: “I tifosi stiano tranquilli. Con quali giocatori lavoreremo non lo so. Partiamo da quello zoccolo duro che ha già fatto bene nella seconda parte di questo campionato. La mia Reggina – promette Aglietti – sarà una squadra che vuole giocare al calcio, molto offensiva, con un buon possesso palla, veloce nelle verticalizzazioni, che possa dar fastidio alle altre squadre. E farò di tutto perché questo accada“. Sugli obiettivi del prossimo campionato di Serie B, è Gallo a mettere le mani avanti. “Non ci casco più. Noi – dice – partiremo per fare un buon campionato. Ce la metteremo tutta. Onoreremo la maglia, suderemo la maglia. Partiamo per salvarci. E tutto quello che di meglio verrà sarà ben accetto“. Il nuovo allenatore, al termine della conferenza stampa si è recato fuori dallo stadio per essere accolto e acclamato da un centinaio di “Ultrà della Curva Sud”.

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