Agguato a Milano, ucciso il capo ultrà dell’Inter Boiocchi

Il 69enne è stato ucciso nel quartiere Figino, periferia Ovest della città. La Curva Nord ha ritirato gli striscioni durante il match con la Samp

Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell’Inter, 69 anni, è stato ucciso dopo essere rimasto gravemente ferito in una sparatoria avvenuta in prima serata a Figino, periferia Ovest di Milan. Boiocchi, pluripregiudicato, con 26 anni di carcere alle spalle, è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco al torace in via Fratelli Zanzoterra, non lontano dal suo domicilio. E morto poco dopo il ricovero all’ospedale San Carlo dove era arrivato in condizioni già disperate. Sull’omicidio indaga la squadra Mobile della questura guidata da Marco Calì. L’agguato è avvenuto poco prima della partita Inter-Sampdoria allo stadio San Siro. La Curva Nord ha ritirato gli striscioni durante la partita. Da uno spicchio dello stadio occupato da interisti si è alzato il coro “chi non salta è rossonero”. La Nord è rimasta impassibile. Nessuno si è mosso.

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