Adzic impressiona e sorprende la Juve: “Gioco dove vuole Motta, ma in realtà…”

In tanti si erano chiesti il motivo di utilizzare uno slot da extracomunitario, su due disponibili, per tesserare un ragazzo in arrivo dal Montenegro e nato nel 2006, appena due mesi prima della vittoria degli azzurri di Lippi in Germania. E proprio in terra tedesca, nel ritiro di Herzogenaurach, si è capito perché la Juventus abbia preso tale decisione già da tempo: Vasilije Adzic ha tutto per diventare un giocatore da Juve. Andrà aspettato con calma, perché per i giovani serve pazienza, ma il montenegrino sta piacendo molto a Thiago Motta, che dovrà decidere nelle prossime settimane se per il ragazzo la Next Gen sarà un passaggio necessario oppure se aggregarlo subito in prima squadra. Dalla sua, l’ex Buducnost possiede qualità innate, fisiche e tecniche: è già pronto per misurarsi con il professionismo di alto livello dal punto di vista fisico e in grado di ricoprire più ruoli tra centrocampo e fase offensiva, come piace a Thiago Motta che desidera calciatori versatili.

Adzic: rispetto, educazione e umità

E poi, aspetto tutt’altro che secondario quando si entra in uno spogliatoio come quello della Juventus, Adzic sta molto ben impressionando per il comportamento: rispetto, educazione e umiltà con tutti, compagni, staff e anche con chi lavora nel club con altre mansioni. Il percorso del montenegrino è solo all’inizio, ma in Germania arriva anche il sostegno forte del pubblico. Le sue prime parole in bianconero sono di chi darà tutto per diventare qualcuno nel club: «Essere alla Juventus per me è una sensazione incredibile perché parliamo di uno dei più grandi club al mondo, sicuramente la squadra più grande e più importante in Italia. Poter far parte di questa società per un ragazzo come me è qualcosa di davvero incredibile, difficile da spiegare. Sono emozionato e al tempo stesso motivato». Di lui ne ha parlato benissimo Thiago Motta e quando glielo si fa notare Adzic sorride timidamente: «Io l’ho letto sui media, le sue parole per me vogliono dire tanto perché si tratta non solo di un grande allenatore, ma di una vera leggenda da giocatore: per me sapere che abbia questa considerazione nei miei confronti è una sensazione incredibile e mi dà una carica enorme. Io arrivo da un piccolo Paese e ora mi ritrovo in un top club d’Europa, è davvero tutto incredibile. Sono felice».

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