Acerbi: “É una Lazio vogliosa. Sarri lo seguiamo a spada tratta”

MARIENFELD – É iniziata l’estate biancoceleste di Francesco Acerbi. Dopo la vittoria dell’Europeo e le vacanze, il forte difensore della Lazio si è messo subito a disposizione di Maurizio Sarri. Un nuovo inizio. Due giorni di lavoro a Formello, ora a Marienfeld per calarsi definitivamente nella nuova era firmata il tecnico toscano. Senza dimenticare la sua estate incredibile:Vincere l’Europeo è stato bellissimo con un gruppo fantastico. C’era qualcosa nell’aria, ce lo dicevamo, la vittoria é meritata. Il gruppo fa qualcosa in più anche se gli altri avevano più qualità. Supporto dei tifosi? Sono stati stupendi, si è unito un Paese. Ci sono stati vicini, sia a me che a Ciro. Spero che si ritorni alla normalità, anche con gli stadi. La dedica è per tutti loro”.

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Lazio, la voglia di Acerbi

“Le sedute sono intense, molto diverse dal lavoro di Inzaghi. Mi piace moltissimo Sarri, glielo dissi quando mi chiamò. Siamo tutti entusiasti, carichi per la nuova stagione. Con lui siamo felici, lo seguiamo a spada tratta, quindi per noi è ottimo. Ho visto giocatori che hanno voglia, che danno disponibilità. I nuovi adesso li conoscerò pian piano, tutti danno il massimo. Senza il gruppo non si va da nessuna parte, fino adesso è andato tutto bene. Sarri vuole una linea a quattro e stretta, precisa nei movimenti. È meticoloso, è questo che fa la differenza in campionato. Sono contento di fare questo lavoro, mi piace migliorarmi. Bisogna lavorare per avere i giusti automatismi tutti insieme”.

Acerbi e la Lazio di Sarri

“Come abbiamo sempre dimostrato, gli allenatori che hanno vinto sanno come farlo. Obiettivo? Tornare in Champions, senza porci limiti. La cosa importante è lavorare, come abbiamo fatto all’Europeo. La voglia di arrivare vince su tutto. È la base per fare qualcosa in più. Mancini è diverso da Sarri. Il tecnico toscano vuole sempre recuperare palla in avanti. Con la qualità che abbiamo non puoi non essere una Lazio giochista. Giocare sappiamo giocare, è un po’ diverso tra i due. La vittoria della Nazionale? Non sono uno che si gode le cose, purtroppo. Sono orgoglioso, però mi piace lavorare e dare tutto in campo. L’Europeo forse lo capirò tra dieci anni. Voglio sempre dare di più, il massimo senza accontentarmi. Sono riuscito a rialzarmi dopo la malattia, di non aver mai mollato di un centimetro, fino ad alzare al cielo qualcosa di straordinario. È una cosa che sognavo fin da piccolo, ma da lì non ci si ferma e si va sempre avanti. Poi si vedrà. Diventare padre? Un’emozione incredibile, manca un mese e qualche giorno alla nascita di Vittoria. Spero che stia bene, sono veramente felice. Non vedo l’ora di iniziare questo campionato, ci sono ancora tante cose che ho in mente di fare”.

Acerbi, ma cosa fai?

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