Abusi sessuali, anche su minorenni. Scandalo nella Coverciano francese

I fatti risalgono al 2013, quando un'allenatrice venne allontanata dal centro federale di Clairefontaine. Oggi lavora ancora nei settori giovanili

C'è un tabù nel tabù. E a infrangerlo è il quotidiano l'Equipe che porta in primo piano un nuovo caso di abusi sessuali che scuote il centro federale di Clairefontaine, la Coverciano francese. Stavolta lo scandalo non riguarda il calcio maschile, ma quello femminile. Dopo anni di omertà, emerge una storia di violenze su giovani aspiranti calciatrici, alcune anche minorenni, da parte di un'allenatrice. Secondo la ricostruzione del quotidiano sportivo, la donna, che ha allenato varie giocatrici di spicco della nazionale e dei principali club francesi, fu licenziata dalla Federazione che però poi non mise in guardia i successivi datori di lavoro sulle ragioni dell'allontanamento.

segreti

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I fatti risalgono al 2013 quando l'allenatrice, un ex calciatrice di alto livello, fu sollevata dall'incarico, dopo dieci anni di lavoro che l'avevano portata fino alle porte dello staff tecnico della nazionale femminile, dove tra l'altro giocano oggi molte sue ex allieve. Altre invece si sono fatte spazio ai vertici, anche in Champions League. A mandare in fumo i dieci anni di attività professionale furono i rapporti instaurati con alcune ragazze ospitate a Clairefontaine. Relazioni amorose, anche con tre minorenni secondo l'Equipe che evoca un meccanismo di ricatto sentimentale per mantenere il segreto e la dipendenza. Un fatto però ruppe l'equilibrio nocivo, nel 2011, quando l'allenatrice su scoperta a letto con una di queste ragazze, da un'altra giovane che decise di parlare.

fragilità

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Dopo una prima inchiesta interna, dunque, la donna venne licenziata, ma la Federazione, precisa il quotidiano, non informò né le giocatrici, né le loro famiglie del motivo. Il presidente federale, almeno, segnalò il caso in procura. Successivamente, un'ex giocatrice sporse denuncia per aggressione sessuale per fatti che risalivano al 2005, permettendo agli inquirenti di far luce sui metodi dell'allenatrice che si portava a casa le allieve, sfruttandone la fragilità affettiva indotta anche dall'allontanamento forzato da casa. Il caso fu archiviato per prescrizione nel 2015, ma l'allenatrice aveva già trovato un nuovo impiego in un club di prima divisione, senza che i nuovi datori di lavoro fossero avvertiti dalla Federazione. Per le istanze federali, nulla impediva alla donna di continuare ad allenare. Il ministero sostiene il contrario, ma ammette che all'epoca non si poteva intervenire con un'indagine ancora in corso. Dal 2019, l'allenatrice si occupa del settore giovanile in un altro club femminile.

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