Abraham ama già Roma: un'immagine lo ha stregato

Tammy Abraham cerca il  primo gol all’Olimpico.  Ha segnato a Salerno e in  casa finora è stato sfortunato, colpendo due pali. Vuole abbracciare idealmente i tifosi che lo hanno subito fatto diventare un beniamino. L’inglese si è allenato durante la sosta a Trigoria e ha recuperato la migliore condizione.  E’ stato l’acquisto più importante di Tiago Pinto e ha raccolto la pesante eredità di Edin Dzeko, il  centravanti che è salito sul podio  dei marcatori all time della storia  giallorossa. E’ stato l’acquisto più costoso, i Friedkin hanno sforato  il budget per portare nella Capitale un grande attaccante. Per Abraham garantisce Mourinho. Lo aveva conosciuto da ragazzino al Chelsea e ha saputo trovare le parole giuste per convincere  questo ragazzo ben educato e che  ama la moda a lasciare Londra. Tiago Pinto gli ha fatto una corte  spietata per convincerlo, quando  sembrava che Abraham preferisse restare nella Premier. Ci è voluto qualche giorno e non è stato facile ritornare insieme da Londra sullo stesso aereo. Abraham è stato contagiato dall’entusiasmo dello Special One, che a due settimane dall’inizio del campionato è stato costretto a pensare a un  nuovo centravanti titolare, dopo  l’addio di Dzeko. La Roma ha dovuto battere la concorrenza di Arsenal e Atalanta, Abraham non ha  resistito al fascino della Città Eterna, che ha già cominciato ad amare. Con la sua ragazza  Leah Monroe, infl uencer londinese, gira spesso per le vie del Centro, gli capita di andare a cena anche dalle parti dell’Aventino, dove ha visitato il  Giardino degli Aranci. Non si è fat to sfuggire la suggestiva immagine  della Cupola di San Pietro visibile dalla serratura del portone all’entrata del giardino dei Cavalieri di  Malta, uno dei posti più romantici della Capitale.

La Roma corre e suda: Abraham è impressionante

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La Roma corre e suda: Abraham è impressionante

Abraham passione giallorossa

Tammy si è subito ambientato, ha trovato  un bel feeling con i nuovi compagni e in campo ha già fatto vede- re di saperci fare. Un gol, due assist, sempre nel vivo del gioco, una spina nel fianco delle difese avversarie. Perchè l’inglese è un centravanti difficile da marcare. Forte fisicamente e rapido, bravo di testa e  capace di dialogare in spazi stretti.  Non ha ancora fatto vedere il meglio del suo repertorio, ma l’impressione è che abbia ampi margini di miglioramento.

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