A Verona decide il Fattore Ic La Juve scansa il Chievo

L'esultanza di Pjanic, autore del gol-vittoria. LaPresse

L’esultanza di Pjanic, autore del gol-vittoria. LaPresse

Per arrivare primi in campionato bisogna saper soffrire e vincere anche le partire complicate. Massimiliano Allegri l’aveva detto alla vigilia della partita con il Chievo ed è stato accontentato: 2-1 a Verona, con reti tutte nella ripresa dopo un primo tempo bruttino. I bianconeri sprecano più di quanto realizzano (vedi le occasioni buttate nel finale) ma dopo un mese duro e con la sosta alle porte va bene così. Il Chievo si difende con dignità e tenacia e s’arrende solo di fronte all’invenzione di Pjanic: è a questo che servono i giocatori di talento, a risolvere le gare complicate.
CI PENSA MARIO — Allegri sorprende con un 4-3-3 e diversi cambi a centrocampo: fuori Khedira e Marchisio (influenzato), dentro Hernanes e Sturaro, in attacco tridente con Cuadrado a destra, Higuain centrale e Mandzukic nell’insolito ruolo di esterno sinistro. In difesa Bonucci parte dalla panchina ma dopo 5 minuti è costretto a sostituire Barzagli, uscito in barella (lussazione della spalla sinistra). Dall’altra parte Maran stupisce con un 5-3-1-1: Gobbi fa il marcatore con Dainelli e Spolli, Birsa alle spalle dell’unica punta Floro Flores (Inglese in panchina). L’obiettivo dell’allenatore gialloblù è cercare di arginare il doppio centravanti con i tre centrali. Mossa che riesce per tutto il primo tempo, quando alla Juventus capitano pochissime occasioni. La migliore è sul finire dei primi 45 minuti, quando Alex Sandro da sinistra pennella per Hoguain, ma Sorrentino anticipa tutti. Anche se il Bentegodi è uno stadio portafortuna per il Pipita (qui fece il primo gol italiano), stavolta la partita la sblocca Mandzukic (8′), che riceve un gran pallone da Cuadrado e poi va a esultare sotto i suoi tifosi.

FATTORE P — Maran torna a quattro dietro e si gioca la carta Pellissier e la musica cambia: in quattro minuti l’attaccante costringe al miracolo Buffon (un tiro rimpallato dell’aostano diventa un assist per Castro e Gigi deve superarsi per evitare il gol), si procura un rigore (fallo di Lichtsteiner) e lo segna. Così Pellissier può festeggiare in un colpo solo le 400 presenze in A (per Buffon sono 600) e la prima rete stagionale (in totale sono 99 in Serie A). Da una P all’altra: la Juve reagisce con Pjanic, che alla mezzora trova il primo gol su punizione con la maglia bianconera. Nel finale Allegri toglie Higuain e la Juve so divora per due volte il 3-1: prima con Sturaro (brutto tiro dopo un pasticcio di Dainelli) e Cuadrado, che fa tutto bene ma poi non vede la porta.

Dal nostro inviato Fabiana Della Valle 

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