A tu per tu con Conte: “Fame di vittoria, lavoro, identità: ecco la mia Inter per tornare dove meritiamo”

Un giorno alla Pinetina col tecnico tra orgoglio per i passi avanti fatti e ambizioni per il futuro: “Io sono un martello, per essere al top non si può restare seduti. Aziendalista? Lo sono da sempre”

Dal nostro inviato Andrea Di Caro

15 novembre – APPIANO GENTILE (COMO)

“Vivo l’Inter 24 ore al giorno, senza sosta, con un unico obiettivo: aiutare la società a tornare stabilmente tra i top club, dove la storia vuole che stia. La vittoria finale non è mai scontata o garantita, si crea attraverso un lungo percorso fatto di passione, lavoro, fatica, sacrificio, cura dei particolari. Ho sempre lavorato nella mia carriera in questo modo, e quando un giorno, spero lontano, andrò via, di una cosa sono certo: l’Inter che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato. Come è sempre successo in ogni società dove sono stato. Fedele a un monito caro agli All Blacks nel rugby: quando arrivi trovi una maglia, quando vai via lasciala meglio di come l’hai trovata”.

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