A testa alta nonostante il ko. Buona la prima di Onana (tranne in un’occasione…)

Convincente esordio del portiere camerunese nonostante le due reti e il conseguente k.o. dei nerazzurri. Riflessi, potenza, personalità, ma un’amnesia a metà ripresa poteva capovolgere il copione

Non solo note negative. Nel k.o. rimediato contro il Bayern Monaco alla prima uscita europea, Simone Inzaghi ha raccolto anche qualche segnale positivo. Qualche ragione che può far ben sperare anche in prospettiva. Una su tutte: André Onana, lanciato nella mischia in una serata da leoni e uscito dal campo a testa alta a dispetto delle due reti incassate. Il 26enne camerunese ci mette riflessi, tecnica e personalità, calandosi immediatamente nel ruolo. E alla fine supera l’esame, anche con l’aiuto di quel pizzico di fortuna che – come si suol dire – aiuta gli audaci.

Nervi saldi

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Gettato nella mischia al posto di capitan Handanovic, Onana ha prima di tutto avuto la capacità di entrare subito in partita. Nervi saldi, gambe ben piantate e muscoli reattivi sin dalle prime battute, perché i tedeschi ci hanno provato senza sosta e senza fare complimenti. Lo hanno fatto anche con una certa insistenza, soprattutto nei primi 24′ che hanno preceduto il vantaggio firmato da Sané. Ma Onana ha sempre risposto presente: tre conclusioni in presa bassa relativamente facili, due uscite alte coi tempi giusti e quattro tiri respinti con altrettanti riflessi felini. Il camerunese ha messo in mostra un repertorio niente male, a partire dal guizzo al 23′ su tentativo di Muller o gli interventi in extremis su Kimmich (nel primo tempo) e su Mané (nella ripresa). Dopo aver neutralizzato sei conclusioni avversarie nei primi 24′, a Onana è mancato il mezzo miracolo in uscita su Sané, autore comunque di una giocata aliena.

Buona stella

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Il rendimento del camerunese si è dimostrato all’altezza anche nella ripresa, quando l’Inter ha subito meno pur prestando il fianco a pericolosi ribaltoni. Onana ha comunque avuto modo di prendersi i riflettori dicendo no a Mané al 68′, evitando così un naufragio troppo severo. A fine serata, il camerunese ha chiuso con ben 18 interventi, di cui cinque o sei provvidenziali. Ma ha anche rischiato grosso, complice una leggerezza su un pallone apparentemente innocuo su deviazione di Bastoni al 65′, giusto pochi istanti prima del raddoppio deciso dall’autogol di D’Ambrosio: una presa alta troppo molle, il pallone che scivola via scavalcandolo fino a sfiorare il palo di rimbalzo, in una dinamica che ha subito riportato alla memoria il quasi autogol di Pagliuca a Usa ’94. Come allora, il legno si è rivelato amico, consegnando a Onana voti e giudizi (tutto sommato) positivi.

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