A riveder le stelle

Dodicesimo giorno d. M., dopo Maradona. Di lui si parla e si scrive ancora, tanto e soprattutto quotidianamente: qualcosa vorrà pur dire. Ieri ho seguito per una dozzina di minuti l’intervista di Mara Venier a Hugo Maradona che sul fratello ha pronunciato le parole più commoventi e efficaci. Le più sincere. Ho ritrovato il “mio” Diego, non quello delle continue demolizioni e del disprezzo: dei flirt con Carmen Di Pietro, Heather Parisi e altre signore mi interessa meno di zero. Dei figli che Diego ha sparso per il mondo si occuperanno le madri, gli avvocati e le cause di successione. Mi frega pochissimo anche della battaglia legale tra i familiari per la spartizione dell’eredità, quanti? cata dai giornali argentini in «bamboli, non c’è un peso», 100mila dollari, 50 milioni, 100 milioni e oltre. Dei giudizi morali su Maradona, delle rasoiate alle sue fotogra? e ho piene le tasche: si ripetono da almeno vent’anni e sono sempre gli stessi. Diego i peccati commessi li ha sempre portati addosso, esibendoli nel fisico, nel volto. Senza riserve, né pudore, quasi con ferocia. Soltanto Napoli ha saputo esprimere amore incondizionato al suo re.

De Laurentiis e Osimhen all'inaugurazione della stazione "Mostra-Maradona"

Guarda la gallery

De Laurentiis e Osimhen all’inaugurazione della stazione “Mostra-Maradona”

Dodicesimo giorno d. M. e venerdì prossimo entriamo nel sesto mese degli stadi chiusi al pubblico: a differenza di qualche tempo fa, abbiamo la sensibilità e il buonsenso di evitare campagne per la riapertura ai tifosi. Il calcio senza il pubblico è meno appassionante, meno coinvolgente, mai noioso però (Verona-Cagliari, ad esempio, è stata una bellissima partita). Il calcio senza il pubblico sottolinea, anche se non ce ne sarebbe bisogno, lo stato d’emergenza del Paese. Della nostra vita. Il calcio senza il pubblico impoverisce ulteriormente le società, i presidenti. Il calcio senza il pubblico fa un rumore assordante. Nel calcio senza il pubblico la casa è meno casa e la trasferta meno trasferta. Il calcio senza il pubblico ha meno appeal e deprime il racconto televisivo. Il calcio senza il pubblico è “soltanto” calcio. Nel calcio senza il pubblico prevale la tecnica, si esalta la personalità di chi non ha bisogno di stimoli accessori per rendere. Il calcio senza il pubblico ci riporta indietro di anni, a quando i protagonisti in campo eravamo noi e non avevamo bisogno di accompagnamento per fare calcio. Il calcio senza il pubblico facilita il compito degli arbitri, li rende più sereni. Ma noi continuiamo a sperare che il calcio ritrovi il suo pubblico: significherebbe che ce l’abbiamo fatta, che l’inferno è finito e potremo quindi riveder le stelle.

Jessica Immobile, nostalgia da stadio: “Voglio tornare”

Dodicesimo giorno d. M. e il Milan è giustamente in testa alla classifica perché gioca un calcio rischioso. A quasi quarant’anni Ibrahimovic, ieri di nuovo assente, è ancora protagonista assoluto, mentre a trenta Balotelli trova posto solo in B, pur se nel Monza di Berlusconi e Galliani: anche questo vuol dire tanto. Hakimi, che tre giorni fa era diventato meno incisivo di Darmian, oggi è tornato a essere un fenomeno; Conte, che per tanti era sopportato dall’Inter, oggi è di nuovo il tecnico più “allenante” del campionato. Il problema della Juve è tornato a essere il gioco, fin troppo prevedibile quello di Pirlo, oltre a Dybala, e allora confermo che siamo eccessivamente “risultatopatici”.

Pioli: “Milan, vinciamole tutte. Juve, Inter e Napoli per lo scudetto”

Dodicesimo giorno d. M., nell’undicesimo, a Crotone, Insigne, quello del mutismo selettivo, ha celebrato Diego con un’altra splendida imitazione, mentre a Roma il Var non ha richiamato Maresca: il videoassistente scova la pagliuzza nell’occhio (il fuorigioco millimetrico) ma non si accorge della trave (il fallo di Obiang). Nel frattempo è partita la corsa in solitario alla presidenza degli arbitri. A fine febbraio Federcalcio alle urne, Gravina è in pole (Sibilia, l’antagonista, non si è ancora espresso): ha fatto cose eccellenti durante il primo lockdown e se sarà confermato dovrà occuparsi delle riforme indispensabili, quelle della giustizia sportiva e dei campionati. Legalità e sostenibilità.

PS. Mick, ventun anni, ha riportato il brand Schumacher sul tetto del mondo, pur se in F.2: nel 2021 si esibirà nel Circus e sarà inevitabile tifare per lui.

Insigne, colpi alla Maradona

Guarda il video

Insigne, colpi alla Maradona

Precedente Roma, Zalewski è tornato negativo: si aggregherà alla prima squadra Successivo Mundo Deportivo: "Psg, senza Messi tutto su Dybala!"