-7 in classifica, ma la Reggina ha una carta per neutralizzarli

Come richiesto stamane dalla Procura Figc, il Tribunale Federale ha comminato altri 4 punti di penalizzazione alla Reggina, nel secondo procedimento a carico del club calabrese che paga la distonia fra la legge Salva Aziende dello Stato e le norme dell’organizzazione sportiva che presentano una vistosa lacuna, da colmare in tempi brevi, così come brevi dovranno essere i tempi dei due gradi successivi di giudizio. Scopo: arrivare a un verdetto definitivo prima del 26 maggio, quando scatteranno i play off, ai quali la Reggina conta di partecipare qualora se li fosse meritati sul campo e non dopo averli persi nelle aule della giustizia sportiva per colpe non sue. La società di Felice Saladini ha reiterato più volte la sua determinazione ad adempiere agli obblighi previsti dai regolamenti, ma non ha potuto farlo perché non ha ricevuto l’omologa del Tribunale al piano di ristrutturazione dei debiti delle gestioni precedenti che il club di Saladini si è accollato e intende onorare. L’ha ricordato anche il deputato Francesco Cannizzaro, nell’interpellanza rivolta ai ministri della Giustizia, delle Imprese e del Made in Italy, dello Sport: “Non è possibile che la Giustizia sportiva prevalga su quella ordinaria in un caso come quello della Reggina. La Società, pur sapendo di incorrere in possibili sanzioni federali, ha ritenuto di doversi adeguare alle decisioni del Tribunale di Reggio Calabria, in ossequio a quanto ben precisato nel provvedimento di diniego ai pagamenti. Intanto, però, la giustizia sportiva ha già sanzionato la Reggina due volte per non aver rispettato le scadenze. In tale contesto, inoltre, la FIGC non sembra avere neppure l’intenzione di armonizzazione il diritto sportivo con quello nazionale rispetto alle norme in materia di crisi d’impresa, quanto piuttosto a rafforzare la volontà di decisione del diritto sportivo anche su quello nazionale”. Stamane, in sede di Tribunale Federale, i legali reggini hanno citato il precedente del Catania, stagione 2019/2020, che alla fine venne prosciolto dopo essere stato deferito per una situazione analoga alla calabrese. La sentenza della Corte d’Appello Federale è datata 9 novembre 2020. Ed è ben presente a chi dovrà giudicare in sede di secondo e terzo grado di giudizio.

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